La valle primordiale
Hermann Hesse
Per scoprire...
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...per scoprirsi
La Val Gelada by Andrea e Alessandro
Un luogo dalla bellezza primordialeAndrea e Alessandro avevano sempre sentito parlare della Val Gelada, ma non erano mai saliti lassù. Una mattina di inizio estate decidono che sarebbe stato il giorno giusto. Armati di zaini e tanta voglia di scoprire, si avventurano in un cammino che avrebbe riservato loro inaspettate sorprese.
Quella mattina si incamminano partendo da Malga Mondifrà, dove il paesaggio si apre in ampi pascoli verdi, quando il sole non ha ancora fatto capolino. Salgono lungo il sentiero che si snoda tra boschi di abeti e larici che brillano di un verde intenso. "Pensa, fra qualche mese questi alberi si trasformeranno in un'esplosione di colori," dice Alessandro al fratello, concentrato ad aprire la strada lungo il sentiero. Proseguendo, il cammino si fa più ripido, fino a quando i due si ritrovano in una piccola radura. Qui vanno alla ricerca della falesia di cui ha parlato loro il papà: una placca verticale di calcare con alcuni tiri di arrampicata. “Ci torneremo con il papà ad arrampicare” dice Alessandro. “I tiri sono difficili” risponde Andrea, il più grande dei due e il più pragmatico.
Di fronte a loro, le pareti rocciose si innalzano come giganti silenziosi, scolpite dal tempo e dalla forza della natura. Si trovano nella parte più settentrionale delle Dolomiti di Brenta. Qui, il respiro della montagna è diverso, più selvaggio.
Ma non c'è tempo da perdere, bisogna salire perché sanno che la montagna va frequentata al mattino, presto. “E senza fare troppo rumore” ricorda Andrea.
Scoperte tra le rocceDopo poco, ecco per loro la prima sorpresa: un camoscio solitario inerpicato su una roccia. Li osserva e li ascolta. È lui il vero custode della valle, vigile sentinella a guardia della Val Gelada.
Con il cuore pieno di emozione i ragazzi proseguono e superano il tratto roccioso che poi si apre in un ampio pianoro costellato di fiori di alta montagna. Il verde acceso dell’erba e la bellezza dei fiori sembrano dipinti da un artista che conosceva la perfezione. In lontananza decine di camosci si muovono come ombre veloci sui ghiaioni detritici, con la loro figura agile che sembra parte stessa della montagna.
Salgono ancora fino a giungere ai piedi di una parete con al centro un grande foro. "Guarda, Andrea, è come una finestra verso il cielo" dice Alessandro, emozionato. Andrea annuisce per poi perdersi ad immaginare storie e segreti nascosti tra quelle rocce.
Proseguendo il paesaggio cambia: la terra diventa più aspra e il sentiero si snoda tra un mare di detriti. Ogni pietra sembra raccontare storie di millenni, di forze geologiche che hanno modellato il volto della montagna.
Dopo un ultimo sforzo i due fratelli giungono alla Bocca dei Tre Sassi. Il panorama che si apre intorno a loro è pazzesco: le cime delle Dolomiti di Brenta e il gruppo dell'Adamello-Presanella si stagliano contro un cielo senza nuvole, mentre l'orizzonte sembra perdersi nell’infinito.
Un sorriso soddisfatto compare sui loro volti, mentre le loro menti iniziano a progettare nuove avventure tra le loro montagne.