La valle amena
Henry David Thoreau - Walden
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Un giorno con i laghi di Germenega
Poco a monte di Malga Germenega di Mezzo, il più grande dei laghi di Germenega si stiracchiò al primo raggio di sole. "Ah, che pace stamattina! Nessuno è ancora passato."
“Buongiorno cari” civettò la Cima Presanella specchiandosi nelle acque immote del vecchio lago circondato da morene e detriti. “Qualche nuova laggiù?”
"Ho ricevuto visite ieri!" rimbeccò il secondo lago, increspando la superficie.
"Una coppia si è fermata proprio qui, sulle mie rive. Lui cercava di impressionarla, ma è scivolato sui miei sassi! L'acqua è volata ovunque, arrivando fino ai mughi, ai ginepri e ai rododendri che erano nel bel mezzo della loro pennichella. Che spettacolo!"
Il terzo lago, il piccoletto lo chiamavano, gorgogliò: “Ho sentito le risate della ragazza fin qui… Rideva così forte che perfino le rane sono saltate via!"
Il quarto lago, più serio e composto, circondato dai suoi pascoli alpini e sovrastato da splendide cime, apostrofò dall’alto: "E non avete visto cosa è successo al laghetto di Banco…"
Tutti tacquero, curiosi, in attesa che il laghetto più alto e isolato parlasse.
"Il ragazzo, ancora fradicio e per nulla in imbarazzo per la scenetta di poco prima, ha tirato fuori un anello e ha chiesto alla ragazza di sposarlo!"
Un’onda di stupore percorse i laghi.
"Ooo… Davvero?", esclamarono all’unisono, "E lei?"
"Ha detto sì!" rispose il laghetto di Banco, gonfio d’orgoglio. "E poi si sono abbracciati proprio sulla mia riva. Che emozione che abbiano scelto le mie ripide sponde per un momento così speciale!"
I laghi risero tutti insieme. E la giornata era appena iniziata.