Val Nambino

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La valle risanatrice

Tutti hanno bisogno della bellezza così come del pane, di luoghi dove giocare, dove la natura può guarire e dare forza in egual misura al corpo e all'anima.
John Muir

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...per scoprirsi

Nambino, casa mia

Il rifugio sul lagoCalma di fine primavera, l’orda dei turisti non si è ancora rovesciata sulle sponde del lago. Siamo a 1780 metri e poco lontano si scorge quella che per me è sempre stata casa, il Rifugio Lago Nambino.

Uno specchio d’acqua che, come in uno spettacolo di simmetria, riflette gli alberi, le Dolomiti di Brenta, i più vicini versanti verdeggianti dell’Adamello. Una trota salta sulla superficie creando un cerchio che va man mano ad allargarsi nelle acque gelide e cristalline, e come per Proust con le Madeleine, la memoria inizia a trascinarmi nel passato.

Dolci RicordiTre bambini, due sorelle e un cugino si arrampicano sugli alberi, costruiscono casette nei boschi, giocano a saltare giù da enormi sassi, fanno da guardiani ai tesori naturali che li circondano. E’ la fine degli anni 90’ e non capiscono ancora la fortuna di vivere un’infanzia che ha per parco giochi un anfiteatro naturale dove nel muschio e sotto i funghi si nascondono folletti e fate turchine. 

"Dove sono i popi?’"
Le mamme ogni tanto escono dalla porta a sbirciare in lontananza, tra il servizio del pranzo e quello della cena, sperando di vedere i bambini, solo per un attimo, prima che spariscano di nuovo tra gli alberi.

Ma loro non le sentono già più, sono lontani, tra ruscelli e sentieri a fare la guerra con le pigne, a raccogliere foglie e bacche per fare le pozioni curative da vendere a pochi spiccioli, cullati dalla natura che è sempre stata amica fedele e guarigione contro ogni male. Sono leggeri, in tutti i sensi, forti, liberi e selvatici. 

Quando il sole comincia a tramontare, i bambini tornano in rifugio, sporchi e sorridenti, dove ad aspettarli c’è il camino acceso e un piatto di minestra calda, e con gli occhi pieni di storie fantastiche iniziano a raccontarle ai grandi. La libertà, quella che hanno trovato nella natura, è il tesoro più grande che possano avere, anche se lo scopriranno molti anni dopo. E così per ogni estate che passa, e per ogni estate che viene, il loro legame con la loro terra si fa sempre più forte, insegnandogli il valore della libertà, della famiglia e del mondo che li circonda. 

Torno in me, una nuvola copre bruscamente il sole, tiro su la cerniera della giacca fino al mento e mi dirigo verso il rifugio. Non so se me ne rendo conto solo ora o se in realtà ho sempre saputo di aver avuto un’infanzia piena di magia, ogni tanto sicuramente me ne dimentico, ma per fortuna mi basta mettere il naso fuori dalla porta per ricordarlo. 

RISANATÓREagg. e s. m. (f. -trice) [der. di risanare]. – Che risana, che attua o ha attuato un risanamento.

Bleiben Sie dran, Stay tuned!

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