La Guerra in quota
Il fronte giudicariese si guadagnò l’appellativo di “fronte tranquillo” in quanto fu principalmente un conflitto di posizione, nel quale le artiglierie furono le protagoniste indiscusse con il loro quotidiano tambureggiare.
Le vette dell’Adamello, del Cadria e del Nozzolo furono parti attive, ben oltre i 3.000 metri di quota, negli scontri e nelle strategie della guerra di posizione. In questo modo nacquero gli insediamenti militari realizzati in luoghi fino ad allora impensabili.
Sulle creste comparve una linea composta da tratti di trincee che avvolgevano ogni crinale, accompagnate da baraccamenti collocati lungo i versanti, nascosti al tiro diretto delle artiglierie nemiche, nei quali trovavano asilo le truppe, i centri logistici, i magazzini, le stalle e le infermerie. Vennero inoltre realizzate caverne artificiali, adibite a ricovero per le truppe, a magazzini e ad alloggi delle artiglierie.
Negli spazi impervi e gelidi, circondati da ghiaccio e neve, vivevano e morivano i soldati abbattuti dal fuoco nemico o, in numero maggiore, dai freddi artigli della natura.
Cresta Croce
La galleria al Corno di Cavento