La valle intima
Lorenzo Marone – La Donna degli Alberi
Per scoprire...
OA OA
...per scoprirsi
ValagolaUn brulicare di vita attorno al suo lago verde, laggiù sotto il Prà dei Camosci e i Fracingli.
Suoni dolci di ronzii, increspature, tremolii e brezza che scuote le conifere che si rispecchiano.
Campo pratica di esperienze e consolidamento degli affetti più veri.
“Fum du pas sal lac di Valagola”(Facciamo due passi a Valagola) Dal maso di Plaza dove trascorrevamo le nostre giornate estive, questo era il monito, o il premio, o l’alternativa che ci proponevano i nonni, la mamma e il papà.
Il Fracinglo osservava impassibile la passeggiata che spesso si inerpicava dalla scorciatoia di Cavrados verso le radure del Prà dal Levar (lepre, anche se più frequentate da cervi che da lepri), per poi sbucare sul rio Valagola e in breve tempo al lago.
Lì si apriva un mondo fatto di girini e aole sulle rive, libellule e farfalle a fior d’acqua e più a sud, nei tratti paludosi, terreno incerto dove arrotolare alghe sui bastoncini per vederne il cambio di aspetto o lanciare sassolini per cercare di far uscire allo scoperto le natrici, bisce d’acqua.
In lontananza, i campanelli delle vacche scandivano il passare del pomeriggio, alternando alle sperimentazioni brevi pause ad osservare sotto qualche abete l’incessante lavoro delle formiche rufe, impegnate a costruire alte piramidi che, avvicinandosi, profumano e riscaldano.
Dopo il pane e marmellata della merenda, si filava giù rapidi per il rientro al maso, lungo la stradina sterrata, a tratti “tagliata” dal sentiero, dove è più facile corricchiare. Tra i passi, la nonna ci raccontava aneddoti di quando portava le bestie al pascolo, il nonno delle battute di caccia, il papà ci prometteva la Val Stretta e i XII Apostoli e per noi la passeggiata si trasformava in un grande viaggio di scoperta e di immaginazione.
Memoria dopo memoria questo luogo si è fatto pensiero, sensazione, energia, assenze che restano presenze, vissuti preziosi e indelebili che riporto oggi nel mio ruolo, ribaltato.
Rifugio intimo che non è uno schiaffo, ma un abbraccio.