La valle genuina
sono doti quiete
che non si fanno sentire
ma che muovono il mondo
nell’unico senso giusto.
Stephen Littleword
Per scoprire...
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...per scoprirsi
Le vacanze di Carolina, rendena DOC da generazioni
Sempre la stessa storia, quando arriva settembre e le giornate iniziano a essere più frizzanti, ci fanno scendere a valle. È una lunghissima camminata senza soste, da malga Praino fino giù al paesino che sarà la nostra casa durante il lungo inverno, Javrè. Gli umani hanno troppo freddo per restare quassù nei mesi più rigidi, e poi, sono stufi di passare troppo tempo da soli. Sono animali molto socievoli loro, non come noi.
Beh, se ci penso bene, anche a me piace stare con le mie amiche, però ogni tanto adoro ritagliarmi del tempo per me stessa, rotolarmi nel fieno e grattarmi la schiena sotto gli abeti e i larici spelacchiati.
Tutte le mattine, mentre rumino l’erba fresca di nottata, alzo le corna e davanti a me scorgo un cielo azzurro intenso sovrapposto a grossi cumuli di candide nuvole intente a solleticare le vette innevate. Da lì parte un rigagnolo che all'inizio è solo un piccolo ruscello, poi, man mano che scende, si allarga sempre di più e prende sempre più potenza. La sua acqua, che al mattino è cristallina come una gemma, riflette il cielo e le montagne circostanti, mentre nel pomeriggio diventa più scura, gonfiata dalle piogge che si sono fatte sentire. Mi piace seguire il corso di quel fiume, come se mi parlasse. Mi ricorda di quanto sia tutto in movimento, di come la vita segua il suo corso, proprio come l'acqua. Anche noi, in fondo, facciamo così: scendiamo ogni anno, come il fiume che scorre giù dalla montagna, sempre nella stessa direzione, sempre verso il basso. Eppure, quando arrivo a Valle, mi manca il fresco della montagna, il silenzio rotto solo dal suono dei campanacci, il sussurro del vento tra le rocce, le chiacchierate con i furbi e loquaci scoiattoli e con i più eleganti e pacati caprioli.
Si torna a casaE allora giù, scalino dopo scalino, lasciandoci questi mesi di libertà e spensieratezza alle spalle, verso la chiesetta di San Valentino, dove gli umani si fermano a fare una preghiera per far sì che il nostro Santo protettore ci dia la benedizione anche questa volta.
Forse è così che deve essere, ogni stagione ha il suo ciclo, ogni luogo ha il suo motivo di esistere, la Montagna è il nostro posto per ricaricarci, mentre la Valle è il nostro punto di partenza per un altro inverno.
