Alla scoperta dell'Oro di Storo
PIATTO PRINCIPE Il Festival della Polenta è stato organizzato per la prima volta a Storo nel 2015, grazie al lavoro congiunto tra la Pro Loco Storo M2 e la Cooperativa Agri '90. L'evento è dedicato al prodotto di punta della Valle, la famosa farina gialla, e al piatto principe della tradizione culinaria di montagna, cioè la Polenta.
GUSTOSE VARIANTI Polenta carbonera, polenta macafana, polenta di patate, polenta con rape, polenta con noci, polenta e mortadella. Sono tante le gustose varianti di un piatto “povero”, ma ricco di gusto e personalità. Il centro storico di Storo si anima di profumi, sapori e musica, lungo un itinerario del gusto.
E’ il binomio ambiente-agricoltura che viene in soccorso per la salvaguardia del nostro territorio. Storo è la capitale della polenta italiana, ma soprattutto è il luogo dove si produce il granoturco di una varietà antica, unica e autentica, lo si lavora, si confeziona e si consuma con alcune ricette eccezionali.
IL GRANOTURCO Nei campi si punta alla difesa del granoturco grazie alla diabrotica. Gli agricoltori usano il sistema della rotazione delle coltivazioni per mantenere fertilità, per dare fertilità ai campi, per non stancare il terreno e per disabituare gli insetti dannosi. In questo modo il Nostrano di Storo non è attaccato e il 99,9% dei chicchi di granoturco o mais giallo sono sani. Così la rotazione fra specie coltivate diverse diventa una garanzia ambientale, culturale e sociale per tutto il fondo valle.
10° EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA POLENTA DI STOROUn giacimento di gusto. Tra le più rinomate farine c’è sicuramente quella prodotta con
il nostrano di Storo, un’eccellente varietà di granoturco, dalle pannocchie allungate con i chicchi brillanti come l’oro, dal colore intenso del corallo, con sfumature più scure, quasi nere.
Le pannocchie, raccolte alle prime brume d’ottobre e poi asciugate dai secchi venti di montagna, vengono lentamente macinate nei mulini per conservarne intatti principi nutritivi e profumi, così da fare assaporare la vera “polenta di montagna”.