La Val Nardis raccontata da Francesca
Francesca, classe 1979, filosofa e web content creator, mamma single, divoratrice di cammini e costruttrice improvvisata. Perennemente in corsa, costantemente in deficit di tempo.
Chi è Francesca?Viveva in provincia di Milano, ma il suo cuore è sempre stato in Val Rendena. In città si sentiva nel posto sbagliato. A 12 anni la famiglia si trasferisce definitivamente a Carisolo, paese d'origine della mamma, meta da sempre delle vacanze. Francesca si sente finalmente a casa. "Fin da piccola andavo in montagna, erano scampagnate in famiglia con zii e cugini, niente di tecnico. Stavo bene in montagna allora e ci sto bene ora. Intendo dire che sento miei i ritmi del vivere quotidiano di montagna con tutti i pro e i contro, non solo la montagna dei sentieri e delle cime.
Da allora sono andata a camminare sempre più spesso, ogni volta un po' più su, ogni volta un po' più lontano. Ho iniziato a percorrere cammini in Italia e all'estero (Cammino Primitivo di Santiago, La Ruta de Pedra en Sec a Maiorca, Cammino dei Pescatori in Portogallo, Cammino di San Vili in Trentino, Via Francigena di Sicilia, Sentiero Frassati, Via degli Dei da Bologna a Firenze, Cammino di Francesco in Umbria, Cammino di San Pietro Eremita in Lazio etc..) e ad esplorare le valli meno battute sul nostro territorio.
Mi piace esplorare, "perdermi" tra borghi antichi e decadenti, tra le cime dei monti, tra la gente e i sapori del posto per poi ritrovarmi e tornare a casa, nella casa che mi sto costruendo, un nido arroccato su una ripida costa di montagna, poco fuori dal paese. E dopo aver esplorato il mondo, a casa esploro la materia: legno, pietra, muratura... In questo momento della mia vita mi definisco una costruttrice improvvisata. Gli stimoli mi vengono soprattutto dalla natura, dai vecchi oggetti riciclati, dal bisogno".
Stare all'aperto è una necessità, così come salire lungo sentieri, meglio se isolati, meglio se ripidi.
Perché la Val Nardis? "Ho percorso la Val Nardis decine di volte: per raggiungere le partenze di altre escursioni, per andare a funghi, per scaricare le tensioni giornaliere... e ogni volta l'ho amata, come tutte le valli laterali della Val Genova. È una valle che non molla mai, ti conduce dal bosco a dove la vegetazione si dirada e su sulle pietraie e i bivacchi fino alla cima della Presanella. Bisogna affrontarla sempre con rispetto. In montagna mi sento libera, posso pensare con calma, la fatica dell'ascesa è un toccasana. Camminare mi permette di stare totalmente nel momento presente. Ciò che è importante viene in superficie da solo, dal silenzio emergono i suoni, i profumi, i paesaggi... la bellezza. Che fa compagnia, che riempie ogni vuoto e ti stampa un sorriso sereno sul volto. In certi giorni non serve nulla di più".