Aldo e Edda Lorenzi hanno pubblicato un prezioso libro che documenta una parte della collezione di lame e coltelli conservata presso la fondazione che hanno costituito nel 2020. Il volume presenta anche la storia degli artigiani coltellinai e il sapere che da secoli si tramanda in questo mondo affilato.
Un’avventura di successoSono trascorsi quasi dieci anni da quando, su CampiglIO, attraverso un’intervista ad Aldo Lorenzi, abbiamo raccontato per la prima volta le vicende di “Quella bottega di via Montenapoleone” fondata nel 1929 a Milano dal padre Giovanni, arrotino di Mortaso. Una storia emblematica tra le numerose vissute dagli arrotini, migranti dalla Val Rendena verso rotte talvolta vicine, altre lontane. Un’avventura di successo, quella dei Lorenzi, scandita da un ampio e crescente consenso che ha accompagnato il piccolo negozio degli anni Venti nel diventare un’icona di bellezza e di stile nel cuore della capitale della moda e del design.
tramandare, insegnare, custodire, trasferireDopo tanto tempo e la rivelatrice visita alla Fondazione Aldo ed Edda Lorenzi nel 2021 - il capitolo seguito alla chiusura del negozio milanese avvenuta nel 2014 - aggiungiamo ora nuove pagine a questo affascinante e motivante racconto, inestimabile eredità d’amore per il lavoro, con protagonisti Aldo Lorenzi e Edda Chiodini. L’occasione è data dalla pubblicazione del libro “Lame lucenti”, l’atteso volume che affida alla parola scritta e all'immagine stampata una selezione di circa duecento utensili custoditi dalla Fondazione nella sua sede di via Correggio a Milano. Lame, posate, coltelli, rasoi, forbici presentati insieme agli artigiani che li hanno realizzati, a stampe d’epoca e ad oggetti cari ad Aldo ed Edda: un patrimonio di oltre duemila pezzi che testimonia una straordinaria dedizione per la ricerca del bello e del ben fatto, italiano e non solo.
“Lame lucenti”“In queste pagine - scrivono Aldo e Edda Lorenzi - è illustrata una scelta di manufatti presenti nella nostra Fondazione, sia antichi che moderni, allo scopo di fermare, anche sulla carta, il ricordo dei loro artefici, il cui talento si è spesso avvalso dell’esperienza loro trasmessa di generazione in generazione e dalle cui opere è derivata la passione per il nostro lavoro”. Oggetti preziosi che brillano in fotografie dal taglio ricercato e respirano della storia e della vita di Aldo e Edda. Solo oggetti? Molto di più. Ciascuno di essi, come nella poetica delle reliquie che ritroviamo in Eugenio Montale, diventa portatore di memoria ed evoca emozioni profonde.
“Migliaia di oggetti erano esposti sotto vetro come in un museo. Potevo letteralmente sentire la passione, la competenza che era stata messa in questo spazio. Quale riverenza”.
Howard Schultz, ex amministratore delegato Starbucks
“I sogni richiedono impegno, ma ne vale la pena”“Con queste pagine e con la nostra Fondazione - proseguono gli autori - speriamo di contribuire a mantenere vivo l’interesse per i negozi specializzati e ad alimentare la curiosità dei più giovani, spronandoli a tentare l’avventura di una propria bottega, non importa quanto grande (quella della famiglia di Giovanni Lorenzi era, agli inizi, poco più di due metri per sei), non importa nemmeno di che genere, l’essenziale è che vi si dedichino con passione ed entusiasmo, e mirino a concretizzare i loro sogni con impegno attivo e costante”.