Audi e Campiglio: un'affinità elettiva

Autore: Alberta Voltolini

Audi Italia e Madonna di Campiglio: due nomi importanti, sinonimo di prestigio ed esclusività.

Quali luoghi alpini più incantevoli per vivere un’esperienza non solo di tecnologia e motori, ma anche ricca di emozioni? Ce lo spiega Fabrizio Longo, Direttore Audi Italia.

Quando è scoccato l’interessamento di Audi per Campiglio?

Quando sono arrivato in Audi, sono rimasto piacevolmente colpito nello scoprire quanto fosse elevato il posizionamento di Campiglio da parte dei colleghi tedeschi. Nel momento in cui ci siamo posti l’obiettivo di rafforzare la nostra presenza sulle Alpi, infatti, il nostro quartier generale a Ingolstadt ha subito inserito Campiglio tra le località più prestigiose con le quali collaborare nel solco di una precisa strategia internazionale. Oggi la nostra partnership è un esempio di capacità italo-tedesca di far convivere approcci e metodologie apparentemente diverse, ma in realtà sinergiche e complementari. E il merito di questo è anche di chi, sul territorio, ha interpretato l’evoluzione di una nuova tipologia di turismo, di chi ha capito cosa proporre e ha compreso la necessità di aprirsi anche a mercati differenti senza, però, perdere la propria identità. E questo, per chi come me ama la montagna dura e pura, è un aspetto fondamentale.

Quali sono i motivi che hanno portato il marchio dei quattro anelli a scegliere in modo così importante la “Perla” ai piedi delle Dolomiti di Brenta?

Si è trattato di una nostra proposta che ha visto immediata condivisione in Germania. Abbiamo notato nel territorio le potenzialità per farne un territorio Audi: un luogo ricco di storia e di tradizione, in cui sportività e performance possono essere declinate in modi diversi, con una continua tensione al miglioramento e con una costante attenzione alle diversificate esigenze della Clientela. In perfetta sintonia, quindi, con gli asset del nostro Marchio. Dal nostro punto di vista, questa vicinanza ci dà l’opportunità di concretizzare l’evoluzione del rapporto che si è venuto a creare tra il prodotto Audi e la clientela. Nelle Aziende si vive di prodotto, che è la chiave di ingresso per farsi conoscere e affermarsi sul mercato. Nel prosieguo del percorso commerciale di un nuovo modello, con la comunicazione convenzionale si arriva fino ad un certo punto. È necessario quindi cambiare i codici di comunicazione, usando un linguaggio e delle metodologie diverseBisogna far vivere al cliente un’esperienza a 360 gradi, che non sia solo di prodotto. Si tratta quindi di “avvolgere” la nostra clientela in un’atmosfera fatta dei valori intangibili che noi definiamo Brand Experience o Delight Experience, che comprendono esclusività, eccellenza e attenzione costante alla cura del dettaglio. Ed è proprio quello che stiamo facendo a Campiglio, dove abbiamo trovato corrispondenza di approcci e affinità di vedute.

In quali azioni si è declinata la presenza di Audi a Campiglio?

Abbiamo costruito un vissuto di eventi diversi in grado di valorizzare tutti gli asset del nostro Brand. Avevamo il bisogno di far vivere, in maniera immediata e coinvolgente, ciò che per noi è il DNA della Marca. Da più di 35 anni Audi ha basato il successo del proprio brand sull’avanguardia tecnologica. Ci siamo chiesti come parlarne in modo diverso dal convenzionale con la clientela e la risposta a cui siamo giunti è che il cliente deve vivere l’esperienza di brand fondata sui nostri pilastri e sui valori di Marca. Ma il coinvolgimento del territorio è anche a livello di comunicazione e social. L’insieme inusuale di “ingredienti”, diversi tra loro, genera interesse e curiosità tra appassionati e non, con ottimi risultati in termini di visibilità. La scelta di Campiglio è nata quindi per una sorta di affinità elettiva. Abbiamo parlato di noi e di voi, abbiamo comunicato un mondo fatto non solo di ruote e motori, ma in grado di trasmettere un senso di appartenenza il più ampio possibile.

Qui a Campiglio, c’erano il prestigio, l’esclusività, la cura e l’attenzione per fare tutto questo.

Quali sono i parametri di valutazione dell’attuale collaborazione?

Bisogna confrontarsi continuamente con la realtà. Il più grave pericolo per le aziende, a mio avviso, è l’abitudine. Con un po’ di rigore e di distacco, è necessario periodicamente fermarsi e misurare se una partnership funziona, in base a ciò che riusciamo realmente a far accadere nei nostri “territori” di comunicazione.

Insegnate alla gente a scoprire anche qualcosa di diverso, una montagna meno stereotipataChe cosa Audi considera fondamentale nella scelta di un luogo con il quale collaborare piuttosto che un altro?

È indispensabile la consistenza e la solidità dei rapporti. Sponsorizziamo diverse attività come lo sci, il golf e il calcio. E, in ogni ambito, cerchiamo un interlocutore che sia propositivo e attento ai nostri stimoli, che abbia sempre voglia di mettersi alla prova. Per quanto riguarda lo sviluppo potenziale delle partnership, fino a quando c’è spazio di crescita e di evoluzione, le collaborazioni vanno avanti e si ampliano nel tempo. L’approccio “di sistema”, e non legato al singolo interlocutore, è e diventerà sempre più il fattore abilitante per le attività di sponsorizzazione.

Quasi 10 anni di persone, progetti, eventi e iniziative che hanno fatto incontrare l’eccellenza dei quattro anelli con le montagne Patrimonio dell’UmanitàQuali suggerimenti potrebbe dare per la gestione turistica di Campiglio, Pinzolo e Val Rendena?

In alcune delle piacevoli serate trascorse assieme in questi anni, ci siamo confrontati a lungo su questo argomento.

Vale la pena di interrogarsi su quello che si sta portando avanti attraverso un approccio analitico e sistemico, che deve diventare modus operandi di tutti. Poniamoci delle domande. Analizziamo e proviamo a fare delle valutazioni, senza il timore di mettersi in gioco e di provare a vedere le cose da un altro punto di vista. E, insisto nuovamente, è importante limitare gli interessi di parte e lavorare su interessi e ritorni più allargati. Un consiglio finale… Pianificare.

In Audi si impiega molto tempo a pianificare. Per gente latina e mediterranea come noi è talvolta snervante, ma il tempo speso a programmare si guadagna con gli interessi in fase di esecuzione. Una località che ha come obiettivo un posizionamento chiaro e ben definito è per noi una garanzia. Insegnate alla gente a scoprire anche qualcosa di diverso, una montagna meno stereotipata, che può dare spazio a un escursionismo “di ricerca” per dare alla vostra estate, ma anche al vostro inverno, un coefficiente diverso. Esiste il Brenta super affollato, ma scoprire le “laterali” della Val di Genova, per esempio, è qualcosa di prezioso e affascinante. Ci sono tante potenzialità da esplorare e se continuiamo così, Audi, a Campiglio, sarà presente.

HOME OF QUATTRO
Quello tra Audi e Madonna di Campiglio è un legame profondo, che rispecchia esclusività e dinamismo. Infatti è ormai una tradizione la partnership di Audi con la rinomata “Perla delle Dolomiti”, che è stata identificata come “Home of quattro”, quel ristretto numero di località che, per le loro caratteristiche di eleganza e sportività, ospitano le performance delle vetture Audi.

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